Ginecomastia
Molti uomini, sia adolescenti che adulti, soffrono di un anomalo ingrossamento della regione mammaria che è causa di un comprensibile disagio psicofisico.
Questa condizione patologica, che può interessare una o entrambe le mammelle, prende il nome di “ginecomastia” quando l’aumento è dovuto ad un effettivo ingrandimento della ghiandola mammaria (che normalmente nell’uomo è quasi assente) oppure di “falsa ginecomastia” o “pseudo-ginecomastia” quando invece il problema è causato da un accumulo di grasso senza alterazioni della ghiandola mammaria.
Molto comuni sono anche le forme miste in cui è presente una ipertrofia (eccessiva crescita) sia della componente ghiandolare che di quella adiposa.
E’ una operazione chirurgica molto richiesta anche nel nostro paese come testimoniano le ricerche condotte recentemente dall’AICPE e dalla SICPRE, le due principali associazioni italiane di Chirurgia Plastica.
Candidato ideale
Il candidato ideale per l’intervento di correzione della ginecomastia vera è un soggetto di qualsiasi età, spesso anche adolescenziale, che presenta un disagio psicologico legato all’anomalo ingrandimento delle sue mammelle. Talvolta questo dismorfismo corporeo è associato anche a dolore e sensazione di tensione a livello delle areole o/e dei capezzoli.
In genere si tratta di uomini in cui l‘ingrossamento della mammella può essere espressione di un'alterazione endocri¬nologica (diminuita produzione di testostero¬ne o aumentata produzione di estrogeni o prolattina) legata a disfunzioni gonadiche, epatiche o tiroidee, o secondaria all'assunzio¬ne di farmaci (steroidi anabolizzanti, calcio-antagonisti, psico-farmaci, antiblastici, ecc.). Molte volte tuttavia non è possibile riconoscere una precisa causa scatenante ed in questo caso si parla di ginecomastia primitiva.
La pseudo-ginecomastia invece interessa pazienti che presentano una condizione generale di adiposità con accumuli di gasso anche in altri distretti corporei (ad esempio fianchi e addome) oppure di soggetti che sono riusciti a dimagrire in altre aree del corpo ma conservano un accumulo di gasso a livello della regione toraco-mammaria.
Risultati ottenibili e loro durata
I risultati dell’operazione sono definitivi e non sono necessarie ulteriori sedute. Molte volte è consigliato procedere alla riduzione della ghiandola mammaria anche se questa non è molto accresciuta allo scopo di ottenere un torace il più piatto possibile senza antiestetici protrusioni delle areole.
Descrizione tecnica intervento
Il trattamento chirurgico della ginecomastia falsa (solo grasso) richiede una lipoaspirazione della regione toraco-mammaria con cannule sottili e a punta piatta. In genere sono necessarie per ogni lato due piccole incisioni di pochi millimetri localizzate nel cavo ascellare e sul torace. Nel caso invece sia necessario asportare anche la ghiandola mammaria ammalata (ginecomastia vera e mista) l’operazione prevede dopo la fase della lipoaspirazione la rimozione chirurgica dell’eccesso ghiandolare fino ad ottenere un torace piatto ed uniforme. L’incisione periareolare inferiore viene chiusa con fili riassorbibili o con una sutura intradermica.
Una medicazione elastica e compressiva completa l’operazione sia nel caso di ginecomastia vera che in quello di semplice accumulo di tessuto adiposo (ginecomastia falsa).
Figura .2
Nel caso di falsa ginecomastia l’accumulo di grasso viene trattato con una lipoaspirazione mediante sottili cannule introdotte attraverso micro-incisioni di pochi mm.
Strumenti, accessori e protesi
Non sono necessari particolari strumenti, accessori o protesi per effettuare la correzione chirurgica di una ginecomastia vera, falsa o mista Le cannule utilizzate per la lipoaspirazione sono le stesse che si usano negli altri distretti corporei. Personalmente trovo molto utili quelle corte e con la punta pianta (modello “cobra”) con un diametro di 3-4 mm
Esami preoperatori
Per sottoporsi ad un intervento di correzione di ginecomastia, vera o falsa che sia, sono necessari i comuni esami ematochimici ed un elettrocardiogramma. Opportuna è anche l’esecuzione pre-operatoria di una ecografia mammaria in modo che possa essere confermata la natura ghiandolare o adiposa dell’ingrossamento mammario.
Durata della degenza in clinica
Il trattamento chirurgico della ginecomastia, sia con soltanto con lipoaspirazione che con associata asportazione della ghiandola mammaria malata, richiede un breve periodo di osservazione post-operatoria se effettuato in anestesia locale con sedazione o un ricovero in DH se il paziente è stato sottoposto ad una anestesia generale.
Durata dell’intervento
La durata dell’operazione è di circa un’ora nel caso si debba procedere alla sola lipoaspirazione (ginecomastia falsa) mentre è più lungo (un’ora e mezza) se si deve procedere ance all’asportazione della ghiandola mammaria in eccesso (ginecomastia vera o mista).
Tempi di recupero dopo l’operazione
Il tempo di recupero dopo un intervento di correzione di ginecomastia, sia vera che falsa o mista è piuttosto breve con il paziente che può riprendere le sue abituali attività sociali e lavorative nell’arco di una settimana. Dopo 48 ore viene levata la medicazione apposta in sala operatoria al termine dell’operazione ed il paziente indossa una benda elastica da portare per altre due settimane. I punti di sutura sono riassorbibili e non devono essere rimossi.
Cicatrici
Le cicatrici dipendono dall'entità del problema e dal tipo d'intervento. Nel caso di una semplice liposuzione avremo delle di pochi millimetri di lun-ghezza, situate nella regione toracica late¬rale ed eventualmente mediana. Nei casi invece di asportazione della ghiandola mammaria la cicatrice può venir posta in sede emi-peri-areolare inferio¬re, superiore, laterale o mediale, al limite tra cute areolare e quella circostante. Qualora la cute mammaria sia sovrabbondante può essere necessario rimuovere anche tessuto cu¬taneo in eccesso mediante un'incisione peri-areolare completa, e in questo caso la cicatrice interesserà tutta la circonferenza areolare. Nei casi più gra¬vi, come ad esempio nei soggetti ex-obesi, può non essere sufficiente rimuovere un anello di cute attorno all'areola in eccesso e si deve quindi ricorrere a resezioni cutanee più am¬pie che renderanno inevitabili cicatrici più evidenti ed estese anche in sede sottomammaria.
Figura .3
Quando il problema è legato anche ad un ingrandimento della ghiandola mammaria è necessaria la sua asportazione attraverso un piccola incisione lungo il bordo inferiore dell’areola che lascia una cicatrice quasi invisibile.
Rischi e possibili complicazioni
Il principale problema che può complicare il decorso post-operatorio di questo intervento è una emorragia che può dar luogo anche alla formazione di un emato¬ma. In questi casi sarà opportuno, in ambiente asettico e, di solito, dopo aver sedato il paziente, riaprire alcune suture, evacuare l'ematoma e procedere al controllo dell'emostasi. Pic¬coli ematomi possono invece essere aspirati dopo la loro colliquazione. Un'altra possibile complicazione, molto rara, è la infezione delle ferite chirurgiche per prevenire la quale viene sempre somministrata un’adeguata profilassi antibiotica. Nel caso di asportazione della ghiandola mammaria ipertrofica si può osservare in rari casi una disepitelizzazione dell’areola che in genere guarisce spontaneamente nel giro di 7-10 giorni. Sono possibili anche alterazioni della sensibilità dell’areola e del capezzolo per la maggior parte dei casi transitorie. Infine un’anomalia dei processi di guarigione come ad esempio una liponecrosi del tessuto sottostante l’areola con conseguente fibrosi può determinare una lieve irregolarità o leggera depressione dell’areola.
Costi intervento
E' possibile ottenere un preventivo personalizzato sull'intervento di ginecomastia a seguito di una visita specialistica con il Dott. Gianluca Campiglio.
Altri interventi associabili
Tutti gli interventi di Chirurgia Estetica possono essere associati all’operazione per la correzione di una ginecomastia vera o falsa. Spesso il grasso rimosso con l’intervento può essere riutilizzato per riempire altre zone del corpo o del viso.